Lucca – Si apre questa mattina alle 9 al Polo Fieristico di Lucca l’incidente probatorio chiesto dalla Procura nell’inchiesta sulla strage di Viareggio, avvenuta il 29 giugno 2009: nel corso dell’udienza verranno analizzate le caratteristiche dei binari e del convoglio che il 29 giugno 2009 deragliò mentre transitava dalla stazione di Viareggio, provocando l’esplosione del gas gpl e causando 32 vittime.
38 gli indagati per incendio disastro colposo, lesioni e omicidio colposi e mancata valutazione dei rischi: tra questi anche l’ad di Fs Mauro Moretti. 349 invece le parti offese tra cui i parenti delle vittime, i sopravvissuti alla strage, i rappresentanti di Comune di Viareggio, Provincia di Lucca, Regione Toscana e Presidenza del Consiglio dei Ministri. Oltre 500 i posti a sedere allestiti nell’aula, oltre ad un maxischermo
Saranno il professore Dario Vangi dell’Università di Firenze e l’ingegnere Riccardo Licciardello della Sapienza di Roma ad eseguire gli accertamenti irripetibili sugli elementi del treno e della rete ferroviaria coinvolti nel disastro.
Il deragliamento del treno fu provocato dal cedimento del semiasse: secondo Rfi lo squarcio sulla cisterna carica di gpl fu provocato dall’impatto con un componente dello scambio, la cosiddetta “deviata a zampa di lepre”: un’ipotesi scagionerebbe Ferrovie dello Stato. Per i periti della Procura di Lucca, invece, lo scontro vvenne con un picchetto, che Rfi avrebbe da tempo riconosciuto come pericoloso.
Ieri l’associazione dei familiari delle vittime “Il mondo che vorrei” aveva scritto due lettera per ringraziare Polfer e Regione Toscana per il contributo dato dal personale della Polizia ferroviaria e delle Asl alle indagini sul disastro
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