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Sciopero unitario in Toscana: in migliaia chiedono modifiche alla manovra

Firenze – La pioggia che questa mattina cadeva fitta su Firenze e su molte città toscane, non ha fermato i manifestanti in corteo per chiedere modifiche alla manovra Monti. Secondo i sindacati, è stata superiore al 75% in tutta la Toscana l’adesione allo sciopero generale unitario.

“Dopo 200 miliardi di tagli e prelievi il precedente Governo non era riuscito a risollevare il Paese dal debito;  il nuovo Governo poteva scegliere tra due strade: la prima, prendere i soldi dov’era facile, la seconda, dov’era giusto. Ha scelto la prima!” Con queste parole il segretario della Cgil Toscana Alessio Gramolati ha spiegato il perché di questo sciopero generale che dopo anni, vede insieme Cgil, Cisl e Uil.

A Firenze un lungo corteo è partito da piazza Indipendenza. Migliaia di persone hanno camminato sotto gli ombrelli per dire no alla manovra economica del governo Monti.

Tanti gli esponenti delle forze politiche e delle istituzioni presenti al corteo fiorentino; in testa il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi seguito da numerosi sindaci dell’area fiorentina in fascia tricolore e dal presidente della provincia Andrea Barducci.

Chiara la posizione di Rossi sui motivi dello sciopero: “Monti non faccia come quel medico che disse “l’operazione è riuscita, ma il paziente è morto…” Sono convinto che la manovra vada resa più equa e un minuto dopo approvata per evitare che il Paese fallisca. In quel caso sarebbero i lavoratori e i più deboli a pagare. Ma prima di tutto va resa più equa altrimenti si salva il Paese ma si soffoca la gran parte degli italiani. Per questo stamani ho partecipato anch’io alla manifestazione con lavoratori e sindacati”.

Secondo le prime stime della Cgil erano più di mille i manifestanti a Massa che, dopo il corteo, si sono riuniti davanti al palazzo della prefettura. I lavoratori della Eaton, circa un centinaio, in mobilità da un anno e protagonisti di una vertenza che dura dal 2008, quando la multinazionale americana decise di chiudere il sito della zona industriale di Massa per portare la sua produzione in Polonia, hanno organizzato un corteo partito dalla fabbrica e hanno sfilato lungo la Statale Aurelia, indossando le magliette con su scritto “Eaton Usa e getta”.

Circa 1000 persone hanno partecipato a Siena in Piazza del Duomo, sotto un’acqua incessante, alla manifestazione unitaria dei sindacati e poi al presidio davanti alla Prefettura.

A chiedere equità e che i sacrifici non li “facciano sempre i soliti” hanno scioperato a Livorno centinaia di lavoratori così come a Pisa. Durante il presidio a Pisa i sindacati sono stati ricevuti anche dal prefetto Antonio de Bonis al quale hanno consegnato un documento critico nei confronti della manovra e da inoltrare al Governo.

Sempre in provincia di Livorno i lavoratori di Lucchini, Magona, dell’indotto e tutti agli altri lavoratori interessati allo sciopero hanno dato vita al presidio in Piazza Gramsci.

In sciopero anche i lavoratori dell’Ansaldo Breda che hanno partecipato alla manifestazione unitaria. I lavoratori sono partiti dai cancelli della fabbrica per manifestare lungo il raccordo autostradale dove hanno paralizzato il traffico per alcuni minuti, fino ad arrivare in piazza Duomo dove era stato allestito il gazebo dei sindacati. “Stanno gettando addosso ai lavoratori la croce di questa manovra” è quanto si leggeva negli striscioni dei manifestanti.

Presidi e cortei anche negli altri capoluoghi di provincia con eccezione di Lucca dove è stato programmato per il pomeriggio. In provincia di Lucca, sempre nel pomeriggio, sono previsti presidi con volantinaggio anche in Garfagnana e Versilia.

Per le foto ringraziamo il sito della Cgil Toscana

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Posted by on 12 Dicembre 2011. Filed under Cronaca,In primo piano. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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