Firenze – Nel 2009 i toscani hanno speso meno – confermando il trend nazionale della contrazione dei beni di consumi – ad eccezione di quelli informatici: la spesa per i prodotti tecnologici nell’anno appena passato è stata del + 4% rispetto al -1,6% nazionale. Sono alcuni dei dati che emergono della sedicesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli presentato oggi a Firenze.
Il reddito pro capite toscano nel 2009 si è attestato a 20.205 euro pro capite, – 0,8% rispetto al 2008. Siena si conferma la provincia toscana più ricca seguita da Firenze e Prato. In ordine decrescente Pistoia, Arezzo, Lucca, Pisa, Livorno, Grosseto e infine Massa Carrara con 18.038 euro pro capite. I toscani hanno speso per le automobili, le immatricolazioni sono aumentate del 6,1%; aumentano anche gli acquisti dei motocicli, in modo significativo nelle province di Livorno +7%, Grosseto +5,7% e Pisa +3,1%; mentre Arezzo e Grosseto sono le province dove maggiori sono state le immatricolate delle vetture.
La seconda voce di spesa dei toscani sono i mobili: qui Firenze la fa da padrona con volumi di acquisto pari a 290 milioni di euro seguita da Pisa e Lucca. Per l’informatica, invece, i toscani spendono più del resto degli italiani e spendono in modo omogeneo nelle diverse province fatta eccezione per Firenze che comanda con distacco la classifica regionale. Tra le altre province la spesa per l’informatica a Lucca si è attestata a 11 milioni di euro, Pisa e Livorno a 10 milioni, Arezzo e Siena a 8 milioni, Pistoia e Prato con 7 milioni di euro, Grosseto con 6 milioni e infine Massa Carrara con 5 milioni.
L‘Osservatorio ha analizzato anche gli effetti della crisi sul comportamento dei consumatori: è accresciuta l’insicurezza individuale; la famiglia, piccola azienda, di fronte alla recessione ha compresso le spese per i viaggi, l’abbigliamento, le vacanze, il tempo libero. Non si fanno tagli, invece, su istruzione, spese mediche e spese alimentari.
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