Firenze – Un’evasione di contributi pari a oltre 3 milioni di euro: è quanto ha scoperto la Guardia di Finanza grazie ad una serie di controlli in 133 aziende cinesi di Firenze. Il sistema di evasione messo in atto dalle aziende, è stato individuato dalle Fiamme Gialle grazie ad una serie di controlli incrociati con l’Anagrafe Tributaria, la Camera di Commercio e l’Inps.
Secondo quanto emerso, le aziende minimizzavano l’esborso per i contributi dei lavoratori, dichiarando un orario di lavoro per singolo dipendente di gran lunga inferiore a quanto imposto dalle leggi. In questo modo non sono stati versati, per più anni, cospicui importi per contributi previdenziali ed assistenziali a danno dell’Erario e dei singoli lavoratori. L’evasione complessiva è stata quantificata in 3.140.000 euro.
I riscontri sono iniziati dall’esame della composizione della forza lavoro di ogni singola impresa: da qui si è passati al controllo della posizione contrattuale di ciascun lavoratore (a tempo pieno, part-time o in prova). Successivamente, tali dati sono stati incrociati dalle Fiamme Gialle, con le dichiarazioni periodiche (i cosìdetti modelli DM-10) presenti negli archivi provinciali dell’Inps. E’ stato così possibile per i militari risalire alle aziende che risultavano anomale ed eseguire i controlli necessari.
Lo stesso sistema operativo era stato utilizzato nel 2006 e 2007 per controllare le aziende che si trovavano sul territorio pratese: in tale occasione la Guardia di Finanza aveva effettuato 413 interventi con un’evasione di contributi accertati per oltre 9.320.000 euro
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