Firenze – Si annuncia un 1° maggio veramente “caldo” in Toscana: a suscitare clamore l’annuncio dato nei giorni scorsi da alcune amministrazioni comunali di voler concedere ai negozi la possibilità di rimanere aperti nel giorno della Festa dei Lavoratori.
Ieri Cgil, Cisl e Uil della Toscana hanno chiamato alla mobilitazione tutti i lavoratori della regione per manifestare solidarietà ai colleghi del settore del commercio. “Concedere la possibilità di aprire i negozi il giorno della festa dei lavoratori non aiuta a combattere la crisi – hanno scritto i principali sindacati di categoria in una nota congiunta – ma attuando una rottura unilaterale motivata solo da ragioni ideologiche, va esattamente nella direzione opposta di quell’unità di intenti che sarebbe necessaria per costruire la ripresa”. Per i sindacati la decisione è grave sia per il metodo che per il merito: nel metodo, perché ottenuta con “atti unilaterali, in palese violazione del codice regionale del commercio concertato tra la Regione e tutte le categorie economiche e sociali”; nel merito perché, con “26 giorni festivi all’anno in cui gli esercizi commerciali possono stare aperti e solo 4 giornate su 365 in cui ciò non è consentito, non è evidentemente cancellando uno di quei 4 giorni che si batte la crisi”.
A Siena la situazione è già andata oltre le parole: i sindacati hanno infatti annunciato ieri lo sciopero per il 1° maggio proprio in seguito alle decisioni dei Comuni di Siena, Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Monteriggioni, Pienza e San Quirico d’Orcia, di consentire l’apertura dei negozi.
A Firenze ieri faccia a faccia tra il vicesindaco Dario Nardella e i sindacati, per tentare di trovare una posizione comune, assai difficile: Nardella ha ribadito l’intenzione già espressa dal sindaco Matteo Renzi di voler concedere la possibilità dell’apertura dei negozi il 1° Maggio come un’occasione per sostenere il settore del commercio. La decisione finale dovrebbe essere presa però solo dopo aver consultato le categorie economiche.
Nel capoluogo toscano, infine, oltre alla questione 1° maggio ha suscitato polemiche anche la scelta di programmare la Notte Bianca per il 30 aprile: Confesercenti, favorevole alle aperture il 1° maggio nel centro storico di Firenze, avrebbe espresso perplessità sulla scelta di questa data, visto che è la notte che precede la Festa dei Lavoratori.
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