Firenze – Lavorare sì o no? La domanda a Firenze ormai imperversa in tutti i negozi del centro storico dopo la decisione del sindaco Matteo Renzi di lasciare libera scelta ai commercianti di tenere aperto o meno nel giorno della Festa del Lavoro, il 1° Maggio.
Secondo i primi dati di Confesercenti e di Confcommercio sembra che la maggioranza dei piccoli esercenti abbia deciso di tenere alzate le saracinesche, visti anche i tempi di crisi, ed anche la media distribuzione si sta organizzando con personale volontario per aprire domenica prossima.
Dal canto loro i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil hanno confermato lo sciopero per il 1° Maggio e sfileranno in corteo da piazza Santa Croce fino a piazza della Repubblica, dove è previsto un comizio con i rappresentanti delle tre sigle.
In prima linea contro la deroga del sindaco di Firenze, il segretario nazionale della Cgil, Susanna Camusso, che ieri è tornata a parlare della vicenda: “E’ la Festa del Lavoro – ha dichiarato – e come sempre ci siamo fatti carico di quelle che erano le necessità di pubblica utilità e di servizio. Il resto, per un giorno, lo si può lasciare da parte”.
Immediata la replica del sindaco Renzi ai microfoni dell’emittente Lady Radio. “La deroga all’apertura – ha spiegato – non nasce dal desiderio di far guadagnare tre lire in più ai commercianti, ma per non far trovare la città chiusa a chi arriva a visitarla”.
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