Pistoia – I carabinieri della Compagnia di Pistoia, dopo lunghe indagini, hanno arrestato un 52enne pistoiese, incensurato, indagato per millantato credito aggravato, falsificazione di vari atti giudiziari, possesso di falsi documenti di riconoscimento relativi al corpo giudiziario e ad organi investigativi internazionali, tra cui l’F.B.I., estorsione ed altro.
L’uomo da alcuni anni, tramite l’ostentazione di false lauree, della Bocconi di Milano in Economia e dell’Università di Firenze in Giurisprudenza, attestazioni di magistrature nazionali (Corte Costituzionale, Procure della Repubblica di Arezzo, Pistoia, Massa Carrara), carta intestata di varie autorità giudiziarie (Tribunale di Piacenza, Pistoia, Massa Carrara, Corte Costituzionale), biglietti da visita, timbri, documenti di riconoscimento per magistrati, tessere della Procura di Arezzo, distintivi dell’F.B.I., falsi articoli autocelebrativi di noti quotidiani nazionali con l’indicazione delle sue gesta quale Magistrato impegnato in processi contro la camorra e le altre organizzazioni criminali, è riuscito a trarre in inganno un importante imprenditore della Provincia convincendolo di trovarsi al cospetto di un Sostituto Procuratore della Repubblica di Arezzo.
L’indagato, affermando di poter influire su Magistrati, Ufficiali Generali della Guardia di Finanza, Ufficiali e Sottufficiali dei Carabinieri, politici con responsabilità a livello nazionale, si rendeva disponibile ad “accomodare” vicende giudiziarie, di fatto inesistenti e da lui precostituite, che vedevano l’imprenditore quale ignaro indagato di estorsione, cause risarcitorie, controversie civili per la tutela di marchi industriali, e, paventando indicibili danni economici e giudiziari, lo costringeva a versargli periodicamente ingenti quantità di denaro.
La somma totale, sicuramente rilevante, è ancora da quantificare
Tra gli pseudo servizi giudiziari offerti alla vittima per garantire la sua incolumità e quella della famiglia, il 52enne faceva credere di effettuare intercettazioni telefoniche a carico di varie persone, di emettere provvedimenti restrittivi per presunti episodi di stalking in danno dell’imprenditore, di risolvere a suo vantaggio cause risarcitorie.
Gli accertamenti proseguono: gli inquirenti infatti devono ancora accertare se, oltre alla pluriennale e preferita vittima, ci siano altri facoltosi della zona che siano stati contattati dall’uomo per ricevere i suoi favori.
L’arrestato, interrogato dal G.I.P., al quale ha ammesso le sue responsabilità, ha da poco ottenuto l’attenuazione della misura cautelare ed al momento si trova agli arresti domiciliari.
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