Firenze – Il settore manifatturiero toscano conferma i primi segnali di ripresa: lo dice l’indagine condotta da Unioncamere e Confindustria Toscana sul secondo trimestre 2010. Stando ai dati presentati oggi a Viareggio, nell’ambito dell’Assise di Confindustria Toscana, il settore manifatturiero segna un +6% per la produzione e un +6,7% per il fatturato
Unioncamere sottolinea comunque che si tratta di un recupero ancora parziale rispetto alle pesanti flessioni registrate tra 2008 e 2009, e che coinvolge soprattutto le imprese esportatrici di grandi e medie dimensioni, escludendo quindi gran parte del tessuto imprenditoriale regionale.
A determinare il recupero, infatti, è stata soprattutto la buona performance della domanda mondiale di beni manufatti, un’evoluzione che per la Toscana ha significato una crescita delle esportazioni del 14,5% nel secondo trimestre 2010. Diversa la situazione del mercato interno per la debolezza dei consumi, che costituisce un elemento di preoccupazione soprattutto in prospettiva futura.
Permangono i problemi nel campo occupazionale: i segnali di ripresa infatti sono ancora troppo deboli, secondo Unioncamere, e gli addetti al settore manifatturiero sono diminuiti di 2,5 punti percentuali. Ad evitare una contrazione dell’occupazione industriale ancora più marcata ha contribuito l’ampio ricorso alla cassa integrazione.
Le performance migliori sono quelle delle grandi e medie imprese mentre permangono le difficoltà delle piccole unità produttive, composte da 10 a 49 addetti, che rappresentano buona parte dell’universo delle imprese industriali toscane: lieve la loro ripresa della produzione (+0,5%) e del fatturato (+1,8%), mentre continua la contrazione per gli ordinativi interni (-1,2%).
Per quanto riguarda i settori in maggiore ripresa, buoni i risultati per l’edile, il legno-mobili ed i minerali non metalliferi.
Secondo Unioncamere le prospettive per il terzo trimestre 2010 sono a questo punto orientate ad un cauto ottimismo.
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