Firenze – Nuove regole antismog in Toscana. La giunta regionale ha approvato le nuove norme modificando i criteri per valutare la qualità dell’aria nel rispetto dei principi di efficienza ed economicità, come recita la direttiva europea, e sulla scorta di una migliore informazione ai cittadini.
In sostanza, il cambiamento più consistente riguarda la modalità di calcolo dei limiti del Pm10: in base alle indicazioni europee e statali, il superamento delle polveri sottili diventa significativo solo se avviene nelle stazioni di rilevamento installate nei cosiddetti “siti di fondo urbano” cioè quelli dove si può registrare la reale esposizione media della popolazione allo smog, e non nelle stazioni collocate nelle strade di maggior traffico.
Quindi si è proceduto e disegnare una mappa della Toscana sovrapponendo le caratteristiche geografiche delle aree alla pressione subita dalla densità di abitanti, di industrie e del traffico.
A questi dati sono state aggiunte le informazioni meteoclimatiche. Risultato: una serie di zone omogenee soggette ad un maggior rischio di superamento dei Pm10.
E’ su questa base che insieme ad Arpat e alle Province è stata concordata la nuova rete regionale della qualità dell’aria. Con le sue 32 centraline la rete risponde ai requisiti europei e statali e, dando più importanza alle centraline urbane fondo, predispone che queste siano il doppio di quelle urbane traffico. Infatti in Toscana ce ne sono 17 di urbane fondo contro le 8 di urbane traffico.
La delibera regionale stabilisce inoltre che i Comuni debbano comunque intervenire entro il quindicesimo giorno di sforamento con provvedimenti che vanno dall’incentivazione dell’uso dei mezzi pubblici, alla limitazione dell’uso del mezzo privato fino alla riduzione temporanea dell’uso del riscaldamento o il blocco del traffico, a seconda dei casi.
Ma potranno intervenire anche prima se lo riterranno opportuno. In caso di inadempienza dei sindaci, la Regione potrà esercitare il potere sostitutivo.
Infine, sulla base di indicazioni di Arpat, vengono individuati i 14 Comuni in cui esiste il rischio di superamento dei valori limite di Pm10 e delle soglie di allarme e quindi le “spie” per gestire l’emergenza. Sul sito della Regione l’elenco completo e la collocazione delle 32 centraline.
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