Firenze – Travolti dai macchinari usati per lavorare la terra o schiacciati dal trattore che si ribalta.
Perdono la vita così i lavoratori agricoli e solo nel corso di questa estate ne sono morti quattro in Toscana.
Negli ultimi anni in Toscana è stato questo l’andamento degli incidenti mortali in agricoltura: 9 nel 2007, 5 nel 2008, 8 nel 2009, 7 al settembre 2010 (dati pervenuti dai Dipartimenti di prevenzione delle Asl). Tra le lavorazioni maggiormente a rischio, quelle che comportano l’uso di macchine agricole. I dati Inail relativi agli anni 2007 e 2008 riportano 4.690 infortuni in agricoltura nel 2007 e 4.306 nel 2008.
Tanti i fattori che contribuiscono: la frammentarietà della realtà produttiva, la tipologia di azienda, spesso a conduzione familiare, l’età elevata, il basso grado di formazione e addestramento dei capi azienda, l’utilizzo di manodopera straniera migrante, spesso non formata se non addirittura improvvisata, il lavoro sommerso, la presenza di persone che si dedicano all’attività agricola in maniera saltuaria (i cosiddetti hobby farmer).
Per tutelare la salute dei lavoratori del comparto agricolo, e prevenire infortuni e incidenti mortali, la giunta regionale ha approvato una delibera che stanzia 1 milione e mezzo di euro per interventi da realizzare su tutto il territorio regionale nel triennio 2010-2012. 820mila euro per il 2010, 400mila per il 2011 e 280mila per il 2012.
“L’andamento degli infortuni in agricoltura desta ancora preoccupazione – osserva l’assessore regionale al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – anche se negli ultimi anni ha registrato una tendenza alla diminuzione. La Regione Toscana ha messo in atto numerosi progetti dedicati al comparto agricolo, volti a promuovere una cultura della prevenzione. Con questo ulteriore stanziamento, speriamo di contribuire a diffondere capillarmente questa cultura, e a ridurre sensibilmente il numero degli infortuni e delle morti in agricoltura”.
I finanziamenti serviranno per attività di formazione e informazione volte a migliorare le conoscenze di tutti i lavoratori del comparto, attività di comunicazione e sensibilizzazione, di assistenza e tutoraggio, oltre che di vigilanza.
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