Firenze – Nel giorno in cui il Ministro Tremonti ha annunciato i provvedimenti della manovra straordinaria, che prevede il taglio di altri 2 milioni di euro per gli enti locali, i sindaci dei comuni dell’Italia centrale si sono dati appuntamento a Firenze per protestare proprio contro i tagli agli enti locali e per chiedere la revisione del Patto di stabilità che, secondo i primi cittadini, vincola i comuni e non permette a quelli virtuosi di utilizzare il denaro risparmiato.
I sindaci, provenienti da 350 comuni di Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, insieme ai rappresentanti di Anci, Uncem, Upi e Legautonomie, hanno parlato di questi temi con il Prefetto di Firenze, Andrea De Martino, che li ha ricevuti, stamattina, a Palazzo Medici Riccardi; poi il corteo dei primi cittadini, accompagnati da 150 gonfaloni, si è mosso attraverso piazza Duomo, fino a raggiungere piazza della Signoria, dove è stata inscenata la protesta vera e propria.
Una forma di protesta che poco ha avuto a che fare con un flash mob, annunciato dai comuni nei giorni scorsi, ma che comunque è risultata molto coreografica: tra gli sguardi sbigottiti dei turisti, i sindaci sono avanzati in corteo fino all’area antistante Palazzo Vecchio dove, al suono di una sirena, si sono distesi in terra, impersonando così fisicamente l’idea dei comuni italiani messi a tappeto.
Dopo tre minuti si sono alzati ed è cominciato il comizio durante il quale i primi cittadini, dopo aver ricordato i militari italiani caduti in Afghanistan, hanno cercato di spiegare le ragioni del gesto: “Avevamo bisogno di una forma di protesta mediatica – ha ammesso Alessandro Cosimi, presidente dell’Anci Toscana e sindaco di Livorno – questa manovra finanziaria è inaccettabile perchè ai comuni è già stato tagliato più di quanto sia ammissibile, soprattutto se si considerano anche i vincoli dati dal patto di stabilità”. Cosimi ha ricordato come siano i sindaci i primi a dover incontrare ogni giorno i cittadini e a dover rendere conto dei tagli ai servizi.
Oltre alla figure istituzionali sono stati chiamati a parlare anche un’insegnante e un artigiano di Prato, in rappresentanza dei cittadini: ognuno nel proprio settore ha dato testimonianza delle difficoltà dovute ai tagli dei servizi, a cominciare dalla riduzione del numero delle classi nelle scuole.
Guarda il video della protesta:
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