Firenze – La Toscana sta a metà classifica e non lotta per lo scudetto. Usa una metafora presa in prestito dal mondo del calcio, il presidente di Legambiente Toscana, Piero Baronti per sintetizzare i dati sulla vivibilità urbana nelle città toscane.
Le pubbliche amministrazioni, visti i risultati – secondo Legambiente Toscana – possono e devono fare un altro passo avanti per migliorare la vita dei cittadini.
Firenze si piazza settima fra le grandi città, a metà della classifica nazionale, decimo ed undicesimo posto per Pisa e Livorno seguita da Lucca quindicesima e Prato diciassettesima. Più in basso Arezzo, 28° posto, Pistoia 34°esimo e infine Grosseto al 36°posto. Buona, invece, la posizione di Siena per quanto riguarda le città di piccole dimensioni che si classifica all’ottavo posto a livello nazionale.
Per Firenze ha giocato positivamente l’estensione della Ztl “anche se – ha spiegato Baronti – ancora troppo bucata”; l’aumento delle piste ciclabili, delle aree di verde urbano e la qualità dell’aria che migliora.
Rimane molto fa fare sul fronte rifiuti; ancora troppi quelli prodotti; troppo alto il numero di motoveicoli ogni 100 abitanti e i consumi domestici di elettricità.
I dati sono stati presentati stamani in Palazzo Vecchio alla presenza di Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana, di Elisabetta Meucci, assessore alle Politiche del Territorio del comune di Firenze e dell’assessore all’Ambiente del comune di Siena Alessandro Cannamela. La classifica è stata stilata da Legambiente con il contributo scientifico dell‘Istituto di Ricerche Ambiente Italia.
Per quanto riguarda le altre città toscane, Pisa, tra le città medie è prima per aree verdi e per estensione delle ZTL sesta per le imprese certificate ISO 14001. Livorno raggiunge l’undicesimo posto grazie alle politiche locali di efficienza e risparmio energetico, ed è anche il capoluogo toscano che produce meno rifiuti solidi urbani; mentre Lucca quindicesima è prima in Italia per il verde fruibile, per le isole pedonali e per il solare fotovoltaico. Arezzo (28°) è la città che consuma meno acqua; Pistoia (34°) è, in positivo, il secondo comune italiano per i consumi idrici. Buona la qualità dell’aria.
Dopo Firenze, Livorno ed Arezzo è il comune toscano che produce meno rifiuti solidi urbani. Va male per Grosseto. Tra gli ultimi posti (39°) per le perdite di rete; per la produzione dei rifiuti (trentesima postazione) ed è la città toscana con meno verde urbano (38°).
“Siena – si conferma ai vertici delle classifiche per quanto riguarda l’ambiente. Nel 2015 celebreremo i 50 anni dall’istituzione della zona a traffico limitato, la prima in Europa, ha detto Alessandro Cannamela, assessore all’ambiente del Comune di Siena – che oggi vogliamo ampliare e migliorare. Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, invece, nonostante i tagli del governo, stiamo cercando di aumentare ancora di più la quota di servizio pubblico nella mobilità complessiva della città”.
Novità di questa edizione il tema della sicurezza analizzata a partire dai principali fattori di rischio (smog, rumore, incidenti stradali, inquinamento indoor, incidenti sul lavoro, global warming).
L’analisi più allarmante sul tema è quella realizzata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha valutato la relazione tra impatto sanitario del PM10 e dell’ozono in 13 città italiane tra le quali Firenze. Lo studio Oms calcola che ogni anno almeno 8.000 persone muoiono prematuramente per gli effetti a lungo termine delle polveri sottili e altre 500 per l’esposizione ad alti livelli di ozono.
Commenti recenti