Firenze – 27mila persone, 2mila in più rispetto all’anno precedente, che chiedono aiuto con un aumento della presenza di italiani e con un incremento delle richieste di cibo.
Questi i dati più significativi che emrgono dalla decima edizione del Dossier Caritas 2013 sulle povertà in Toscana e che mettono in evidenza una situazione di disagio che non accenna a mitigarsi.
Nel 2012 le persone che si sono rivolte alla rete degli oltre 120 Centri di Ascolto infatti sono state sempre di più a causa dell’indebitamento, della mancanza di lavoro e di un posto dove vivere.
Il Dossier è stato presentato durante un incontro che si è tenuto in Sala Pegaso a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze.
In aumento dicevamo anche il rapporto italiani-stranieri: gli italiani erano poco meno del 21% nel 2008 e il 27,5% nel 2011, adesso sono il 31,1%. Il 68,9% sono stranieri (erano il 72,5% nel 2011).
Oltre la metà delle persone ha tra i 25 e i 45 anni. L’età media è 49 anni per gli italiani, intorno ai 39 anni per gli stranieri.
Il 5,7% delle persone è inoltre senza alloggio (6,5% del 2011) e l’8% vive in alloggi di fortuna (10,2% del 2011). Solo il 5,8% vive in appartamento/casa di proprietà ed il 6,6% ( quasi tutti italiani) in alloggi di edilizia popolare. Il 43,8% degli italiani e il 54,6% degli stranieri vivono in affitto.
Il 74% delle persone è disoccupato, dato elevatissimo e sostanzialmente stabile rispetto agli anni scorsi. È disoccupato il 64,9% degli italiani (63,7% nel 2011, 66% nel 2010) e il 78% degli stranieri (76,5% nel 2011 e nel 2010).
Tra le richieste rivolte agli operatori un terzo (33,4%) è di beni e servizi materiali, dato in costante incremento negli ultimi anni: 29,3% nel 2011, 25,7% nel 2010, 22,8% nel 2009. Diminuiscono lievemente quelle di lavoro (19,1%) rispetto al più recente passato (22,3% nel 2011 e 22,5% nel 2010). Per quelle legate all’alloggio, negli ultimi 3 anni si rileva un’impennata: dal 3,2%del 2010 al 4,2% del 2011, fino al 4,7% del 2012.
La Regione Toscana ha stabilito nell’accordo che per il triennio 2013-2015 mette a disposizione 50mila euro l’anno e tra i punti fondamentali figurano la conferma del progetto Mirod (Messa in rete degli Osservatori Diocesani) promosso dal 2003 per la raccolta dei dati delle persone che accedono ai Centri di Ascolto e la realizzazione del Dossier, all’avvio di percorsi di sensibilizzazione al fenomeno della povertà rivolti a giovani studenti nella fascia d’età compresa tra i 12 e i 18 anni, attraverso percorsi di studio e analisi dei dati provenienti dagli Osservatori diocesani, mettendo in evidenza l’importanza della cultura del volontariato come strumento di contrasto del disagio ed esclusione sociale e potenziando l’integrazione tra giovani, famiglie, docenti e servizi territoriali, e l’avvio di esperienze di cultura della cittadinanza per giovani tra i 18 e i 35 anni, attraverso esperienze di volontariato che permettano ai giovani di dedicare un anno della propria vita a servizio di fasce deboli della popolazione, propedeutiche al servizio civile regionale.
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