Firenze – Conciliare vita lavorativa e famiglia è un problema anche per le donne imprenditrici nonostante il loro ruolo cresca nell’economia toscana. E’ quanto si legge in una ricerca realizzata dalla Regione Toscana e dedicata al tema del lavoro e dell’impresa in rosa.
La ricerca ha utilizzato un ampio campione, intervistando 3 mila donne imprenditrici e 3 mila donne in età 25-44 anni, ed è stata presentata stamani dal vicepresidente della Giunta, Federico Gelli.
Le donne dimostrano una maggiore propensione al rischio e all’innovazione e ben il 56% del campione ha dichiarato di non aver avuto difficoltà nell’avviare l’impresa; difficoltà che arrivano dopo nel reperimento di finanziamenti e nel rapporto con i fornitori: il 32 per cento registra una minore fiducia da parte di investitori e clienti rispetto ai colleghi uomini; il 20 per cento ritiene che le banche siano restie a concedere prestiti e finanziamenti ad imprese rosa; il 18 per cento denuncia una maggiore difficoltà a coinvolgere soci.
Particolarmente difficile è per le donne imprenditrici conciliare carichi familiari e quelli di lavoro; il 40 per cento vorrebbe un orario scolastico compatibile con quelli del lavoro; avere servizi per la prima infanzia vicino alla sede lavorativa; tempi rapidi per raggiungere l’ufficio.
Per quanto riguarda la ricerca di lavoro la fotografia degli ultimi sei mesi rileva una precarietà dell’offerta per ben il 31% delle intervistate, orari inadeguati per il 19,5% e le mansioni troppo qualificate per il 14,5 %.
I dati emersi dalla ricerca diventeranno oggetto di confronto degli stati generali sulle pari opportunità che si svolgeranno giovedì 12 novembre a Firenze.
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