Firenze – Piccoli incendi nati dalle operazioni di smaltimento delle potature e dei residui di tagli boschivi, ma che in alcuni casi sono diventati pericolosi: è il fenomeno che nelle ultime settimane ha interessato diverse zone della Toscana.
Secondo i dati della Regione Toscana, i piccoli falò accesi nel mese di marzo, per bruciare incolti e residui vegetali hanno causato numerosi incendi, complice anche il forte vento: in alcuni casi, nei comuni di Fosdinovo e Comano (Massa Carrara), e di Capannori e Stazzema (Lucca) sono dovute intervenire le squadre antincendio; in un caso è stato necessario anche l’elicottero.
Per questo l’Organizzazione regionale antincendi boschivi ha lanciato un appello alla massima attenzione: il Regolamento Forestale, infatti, vieta espressamente “l’abbruciamento” (ovvero la pratica di bruciare i residui di agricoltura) in presenza di vento intenso; la sanzione per chi trasgredisce è di 120 euro. Più in generale, ai fini della prevenzione antincendi boschivi, i coltivatori e i cittadini vengono invitati al rispetto delle norme di sicurezza per ridurre il rischio che i fuochi possano sfuggire al controllo: tra le indicazioni che vengono date ci sono quelle di non lasciare incustodito il fuoco e di non bruciare in presenza di vento intenso; inoltre all’interno del bosco, e in una fascia contigua di 50 metri, occorre anche utilizzare spazi vuoti e ripuliti dalla vegetazione, concentrare il materiale in piccoli cumuli, effettuare un controllo costante con un numero sufficiente di persone fino al completo spegnimento del
fuoco.
Informazioni più precise sulle modalità di effettuazione degli abbruciamenti sono inoltre contenute nel testo del Regolamento Forestale.
Il fenomeno degli abbruciamenti come causa di incendi non è nuovo in Toscana: nel 2009, su 557 incendi che hanno interessato il territorio, 40 sono stati causati dallo smaltimento di residui vegetali; in molti casi sono state coinvolte superfici limitate a un ettaro, ma in un caso sono stati oltre 60 gli ettari di superficie bruciata.
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