Livorno – Il 7 novembre 2011, dopo tre giorni di piogge torrenziali, il Fosso degli Alzi, il Bovalico e tutti i corsi d’acqua a Marina di Campo esondano allagando l’intera cittadina, provocando il ferimento di 5 persone e la morte di un’anziana di 81 anni: è il bilancio più grave dell’alluvione che ha colpito l’isola d’Elba, nella sua parte orientale, nove mesi fa. Oggi, passeggiando per le vie di Marina di Campo di quei terribili giorni resta solo il ricordo: il lungomare è stato risistemato, i locali riallestiti per accogliere i turisti dell’estate 2012.
Non è stato un lavoro facile, però, e molto resta ancora da fare, come ci racconta in questa intervista il sindaco di Campo nell’Elba, Vanno Segnini:
O3: Sindaco Segnini, grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande! A nove mesi dall’alluvione passeggiando per le vie di Marina di Campo non si notano i segni di quanto avvenuto: a che punto è la ricostruzione?
Segnini: L’Amministrazione ha fatto un grandissimo sforzo per ripristinare, con le sole proprie risorse, tutte le infrastrutture pubbliche, quali viabilità pedonale e stradale con tutti i sottoservizi, arredo urbano, illuminazione pubblica, verde pubblico e i servizi essenziali come la raccolta dei rifiuti e non ultima la ripresa immediata delle attività scolastiche. Tutte attività che hanno permesso di affrontare in maniera ottimale la stagione estiva: infatti nelle zone di fruizione turistica non si notano i segni dell’alluvione, ma come molto è stato fatto molto resta ancora da fare. Mancano ancora gli interventi relativi alla manutenzione straordinaria della viabilità (ripresa degli asfalti sul Lungomare Mibelli, in Via Fucini ed in Via della Costa), ripristino delle pavimentazioni di marciapiedi e parcheggi, come quello in Viale Pietri e parcheggio Pertini, oltre alla messa in sicurezza del ponte sul fosso del Bovalico presso il Lungomare di Marina di Campo.
E’ ancora da realizzare anche il nuovo sistema di isole a scomparsa per la raccolta dei rifiuti, in sostituzione di quello preesistente irrimediabilmente danneggiato durante l’alluvione, oltre alla manutenzione straordinaria dell’edificio delle scuole medie. Tutti questi interventi, con diverse fasi di attuazione, saranno realizzati tra autunno 2012 e primavera 2013.
Sono invece stati affidati dal Commissario Straordinario (n.dr. Enrico Rossi) alla Provincia lo scavo del porto ed il recupero delle sabbie trasportate lungo il corso del fosso degli Alzi che saranno attuati sempre nello stesso periodo.
O3: Per quanto riguarda la messa in sicurezza del territorio, cosa deve essere ancora fatto, per evitare che possa verificarsi di nuovo una situazione come quella dell’autunno scorso?
Segnini: Gli interventi per la messa in sicurezza del territorio sono stati assegnati dal Commissario Straordinario al Genio Civile Regionale. Un primo progetto che riguarda il fosso degli Alzi sarà realizzato entro il 2013 e prevede la costruzione di un bacino di raccolta là dove la strada provinciale comincia a risalire verso il Colle ed attraversa con un ponte il corso d’acqua. Il bacino sarà realizzato attraverso un sbarramento che lascerà defluire l’acqua secondo portate prefissate e tratterrà i sedimenti (sabbie, massi, tronchi d’albero, residui vegetali). L’acqua eccedente riempirà l’invaso e garantirà per qualche tempo un deflusso regolare verso valle. Se l’evento è particolarmente significativo il bacino si riempirà e l’acqua tracimerà dalla sommità dando comunque il tempo di allertare il sistema. Sono in ogni caso necessari per il corso del fosso altri interventi in corso di progettazione per i quali dovranno essere reperite le risorse.
O3: Quest’anno la situazione del turismo non è rosea in tutta Italia: come sta andando la stagione a Campo nell’Elba? L’alluvione dello scorso novembre ha inciso in qualche modo?
Segnini: La situazione critica del turismo non ha risparmiato il nostro comune dove, di fatto, dall’inizio della stagione balneare, si è più volte sfiorato il “sold out” ma non è mai stato raggiunto. Anche se è ancora presto per dare delle stime certe, bisogna dire che il segno “meno” caratterizzerà sicuramente i dati di questa stagione anche se, sentendo l’umore dei nostri operatori, il fascino dell’Isola a portata di mano terrà rispetto ad altre destinazioni.
Siamo comunque certi che, grazie alla stretta collaborazione tra l’imprenditoria locale e le istituzioni, la destinazione Elba possa giocarsi ancora delle carte importanti lavorando sui servizi, sull’unicità e la poliedricità dei nostri luoghi in tutte le stagioni, in poche parole un’isola sempre affascinante ed unica dietro l’angolo di casa.
Per quanto riguarda l’alluvione di novembre possiamo dare una doppia chiave di lettura: la prima è che sicuramente tutte le nostre strutture ed il Comune stesso hanno reagito con inimmaginabile forza ed orgoglio riuscendo a presentarsi all’appuntamento con la stagione in splendida forma evitando, così, quello che sarebbe stato un danno superiore all’alluvione stessa. Questo passaggio ha colpito fortemente i bilanci di tutti che, messi ulteriormente alla prova dal “meno” dovuto alla crisi di cui si parlava prima, rischiano di arrivare alla chiusura di fine anno con dei grandissimi rischi. Confidiamo che il percorso istituzionale messo in campo per aiutare concretamente i danneggiati si realizzi prima del concretizzarsi di queste criticità.
La seconda chiave di lettura è che il fatto di aver ricostruito come e forse meglio di prima dopo quello che si è visto sui media nell’immediato post-alluvione, ha generato un messaggio emotivamente positivo verso la nostra destinazione, lanciando, anche grazie a tutte le nuove forme di comunicazione, sopratutto Social networks, una serie incredibile di feed-back di apprezzamento e fiducia nei nostri confronti contribuendo, così, ad un forte rilancio di immagine.
O3: Potenziamento dell’aeroporto e, di qualche giorno fa, la notizia dei 50.000 euro stanziati dalla Regione Toscana per il rilancio turistico dell’Elba: secondo lei cosa serve davvero all’Elba per rilanciarsi?
Segnini: Che il rilancio turistico di un’Isola come l’Elba passi per il potenziamento della struttura e dei collegamenti aeroportuali è cosa certa e sicura. Questa amministrazione da quando si è insediata lavora costantemente affinchè questo si concretizzi. Certo è che nella nostra visione delle cose, con un hub così importante come Pisa (circa 6 milioni di passeggeri annui) a soli 20 minuti di volo (così come Firenze), la possibilità di avere aerei-navetta con cadenze regolari cambierebbero radicalmente “il prodotto Elba” sul mercato mondiale slegandolo definitivamente dall’atavico legame con la raggiungibilità solo su “gomma”. Altra considerazione personale, le città d’arte toscane avrebbero le spiagge nella loro offerta e l’Elba avrebbe la Torre di Pisa e gli Uffizi, perchè una aeroportualità così strutturata strizzerebbe l’occhio anche al turismo escursionistico: un arcipelago “veramente” toscano ed una Toscana “veramente” con un arcipelago.
Un aeroporto per far arrivare aerei molto grandi cancellerebbe, di fatto, Marina di Campo e la sua spiaggia dalle carte geografiche, attendiamo, quindi, con una certa ansia, che la gestione aereoportuale ci presenti, come chiesto più volte, un master-plan vero e serio per confrontarsi sul futuro del nostro scalo e del nostro territorio.
In poche parole l’Elba deve tornare ad essere “di moda”, ritrovare l’appeal di un tempo, un posto dove ognuno è se stesso”, dove personaggi famosi e meno famosi si mescolano ed ognuno trova la sua dimensione, dove giovani, meno giovani e famiglie trovino tutto ciò di cui necessitano, per di più in un posto bello, per quello che è da considerarsi sacro…la propria vacanza!
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